Gli auguri di Padre d. Vito Goffredo e dei Benedettini de "La Scala"
È Pasqua! Anche quest’anno, come gli anni passati… da duemila anni, ancora Pasqua! Sembra monotonia, infatti sembra che nulla cambi. Tutto sembra essere uguale… o meglio, tutto sembra inesorabilmente, irrimediabilmente peggiorare e tutti noi, impotenti, lo possiamo testimoniare. In occasione della santa Pasqua, ci scambiamo gli auguri con la segreta speranza che spunti all’orizzonte un mondo migliore. È legittima questa speranza, considerato lo spettacolo di ingiustizie e di follie che esplodono continuamente? Eppure noi abbiamo questa speranza. Niente e nessuno ci farà demordere. E la Risurrezione di Cristo è la ragione della nostra speranza. Noi, infatti, crediamo che Dio stesso spinge il mondo verso cieli nuovi e terra nuova.
La Pasqua è un giorno diverso da tutti gli altri, un giorno di novità assoluta, capace di rendere la nostra vita diversa (cioè migliore), quindi nuova. Se Gesù è risorto, significa che anche la storia non è definitivamente in mano ai prepotenti e ai mercanti di bugie che spopolano su questo mondo. E questa certezza ci conforta e ci rassicura, ci rasserena il cuore. Davanti a Dio contano la bontà, la carità, la limpidezza del cuore, la vittoria sull’egoismo. Perciò… meno male c’è la Risurrezione di Cristo. Sì, Cristo risorge e con Lui risorgiamo anche noi. Se lo vogliamo… se non desideriamo restare chiusi nel sepolcro della nostra schiavitù e della nostra finitudine. Solo Gesù ci rende liberi e ci dona l’infinito. Solamente Lui libera la nostra anima dal macigno che ostruisce, quasi dall’imboccatura del sepolcro, la nostra libertà di vivere e di amare, un macigno che non dà spiraglio alla nostra letizia e che blocca la nostra pace.
Il nostro augurio è di ritornare a stringerci la mano, a guardarci profondamente negli occhi, tornare a contemplare il sorriso del vicino senza veli di sorta. Coraggio! La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro unico Amore che nulla e nessuno può distruggere, è archetipo del futuro che ci attende. La Risurrezione. Non la distruzione, non la fine, non il nulla. Lei è la festa che manda in frantumi le nostre paure e le nostre tristezze e ci riscatta dal nostro passato ferito e contradittorio.
Auguri, Noci! Noci, mia bella Noci… parole nostalgiche di una nostra canzone… il monastero dei Benedettini, collocato provvidenzialmente e per volere supremo sulla collina della Scala, ti contempla e “ti tiene sott’occhio”, ti custodisce e innalza al Cielo le tue gioie e i tuoi affanni. Dalle celle, come vedette e sentinelle, ti ammiriamo da mane a sera, e come il sole sorge e risorge a oriente ogni giorno, così anche tu risorgi sempre, bella e accogliente. E noi ne siamo orgogliosi. E il sorriso brilli sempre sul nostro volto. E se dovesse spuntare il pianto sui nostri occhi… sia solo pianto di felicità. Santa Pasqua!
Padre d. Vito Goffredo